I Predatori dell'Antefissa Perduta

 Progetto "Scaviamo con gli Archeologi"

I Predatori dell'Antefissa Perduta

(16 dicembre 2016)

Vorremmo presentarvi il Progetto di Archeologia come una possibile e valida esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro. Esso prosegue ormai da tre anni la sua attività, ma solo dallo scorso anno è entrato a far parte delle proposte per l’Alternanza.

Il corso è suddiviso in due sessioni: una invernale, durante il periodo scolastico, e una estiva. Nel periodo invernale si svolgono, circa una volta al mese, le lezioni presso l’Aula Magna della sede di S. Pietro in Cariano, tenute da archeologi del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova, i quali si propongono di introdurre la parte teorica che sta alla base di questa difficile professione, insegnando gli elementi necessari per essere in grado poi di interagire sul campo durante la sessione estiva; inoltre si effettuano alcune uscite didattiche presso l’Università di Padova, dove si ha la possibilità di seguire qualche lezione accademica (seppur semplificata) e di fare dei laboratori didattici.

Tutto questo lavoro di preparazione è in vista della campo archeologico di settembre della durata di sei giorni nel Lazio. Più precisamente si risiede vicino a Tarquinia nei pressi del Parco di Vulci, dove si va a sperimentare il lavoro pratico.

Un punto forte di questo progetto è decisamente l’organizzazione. Infatti le giornate, che si trascorrono nel Lazio, sono suddivise in modo tale da non appesantire gli studenti. Si va a lavorare sul campo di mattina, dandosi il cambio tra gli studenti, in modo tale che tutti possano fare pratica e al tempo stesso anche riprendere fiato. Il pomeriggio è dedicato, invece, ad altre attività, come le visite al Parco (Tomba François, Tomba delle Iscrizioni, Necropoli dell’Osteria, vestigia della città romana, Museo della Badia, Lago Pellicone), le escursioni al mare o alle Terme di Saturnia, la visita alla città etrusca di Tarquinia e al Centro di Restauro di Montalto di Castro, dove si ha la possibilità di operare attivamente sui reperti. In questo modo i giorni passano in modo stimolante e, al tempo stesso, divertente.

Una sorprendente scoperta, fatta da noi studenti, nella campagna condotta quest’anno a Vulci è stato il recupero di un’antefissa, che ritrae un volto di divinità appartenente ad un tempio arcaico. Il ritrovamento ha lasciato sbalorditi sia noi ragazzi che gli archeologi, che ci assistevano, in quanto proprio questi ultimi stavano cercando da anni una prova della presenza di un santuario in quella zona e la fortuna ha aiutato tutti noi. Per ringraziarci del nostro prezioso contributo i responsabili del Parco ci hanno spiegato che il reperto verrà opportunamente restaurato e poi esposto nel Museo della Badia con una didascalia che specificherà come la nostra scuola abbia contribuito all’importante ritrovamento.

Essenziale è sottolineare il fatto che durante l’esperienza si è costantemente assistiti da esperti archeologi, i quali guidano l’attività di scavo. Anche il punto scelto per il campo non è stato dettato dal caso, bensì ponderato mediante l’ausilio di tecnologie avanzate (come satelliti, droni, prospezioni, rilievi fotografici). Infatti gli archeologi erano a conoscenza che in quella zona fossero ubicati dei resti, ma non sapevano di che cosa si trattasse e che cosa si sarebbe trovato. Questo è infatti uno degli elementi avvincenti dell'archeologia!

In realtà il progetto rappresenta una grande opportunità per gli studenti perché offre la possibilità di scoprire cosa sia realmente l’archeologia, la quale non è un solo un’attività teorica noiosa o una vita all’insegna di Indiana Johnes, ma si tratta di un’esperienza che combina conoscenze tecniche specifiche al lavoro sul campo e che necessita di un attività di squadra per aiutare i ragazzi ad interagire tra di loro in un ambito diverso dall’ambiente scolastico. Inoltre tutto ciò è estremamente gratificante perché si ha sempre la possibilità di vedere nell’immediato i risultati del proprio lavoro e l’onore di riportare alla luce reperti sepolti ormai da secoli.

Per tutti questi motivi vi invitiamo a prendere in considerazione l’ipotesi di far seguire ai vostri ragazzi questo progetto. Non tutti lo ameranno. Tuttavia molti sono rimasti già così colpiti che hanno deciso di scegliere questa professione per la vita.

i predatori