First Lego League: vinti 2 premi!
La First Lego League è un concorso a livello mondiale di scienza e robotica per i ragazzi fino ai 17 anni.
Abbiamo scelto di partecipare a questo progetto perché volevamo ampliare le nostre conoscenze sia in campo robotico che scientifico e fare amicizia, confrontandoci con ragazzi anche più grandi con i nostri stessi interessi.
Da ottobre a gennaio ci siamo trovati due volte a settimana. Il lavoro da fare era tanto e abbiamo deciso di dividerci i compiti tra quelli che realizzavano il progetto scientifico e quelli che si occupavano di costruire e programmare i robot.
All’inizio, grazie ai compagni di quarta, abbiamo imparato ad assemblare i robot. Successivamente, sotto la guida di Michele Castaldini, abbiamo tutti collaborato per costruire lo scheletro e gli esoscheletri, necessari per le missioni.
La programmazione non è stata facile, siccome il campo gara ci imponeva manovre anche complesse. L’abbiamo svolta a blocchi, fermando più volte il robot durante il percorso in modo da osservare ogni suo comportamento. Abbiamo ottenuto dei risultati buoni, nonostante le difficoltà.
I trasporti sono il tema di quest'anno (CARGO CONNECT). Era quindi richiesto di individuare dei problemi riguardo ad essi ed ideare un tentativo per risolverli. Abbiamo pensato ad una soluzione innovativa, affidabile, comoda e a zero emissioni, che usa solo energia rinnovabile e riduce notevolmente le tempistiche e il traffico stradale. Il nostro progetto scientifico dal titolo “THE COPPER ROAD” è costituito da un canale a conduzione merci che sfrutta l'attrazione elettromagnetica di alcune bobine di rame alimentate da pannelli fotovoltaici.
Durante la sua realizzazione, abbiamo avuto la fortuna di collaborare con molti esperti del settore: l’ingegnere Michele Guarnieri, co-fondatore e CEO di Hibot Corporation, la cui sede si trova a Tokyo, in Giappone, l'ingegnere Chiara Pedrini, il titolare dell’azienda Pierangelo Fasoli e il professore Luigi Vaona, che insegna fisica all’Istituto Calabrese Levi.
Tutto questo l’abbiamo poi presentato alla competizione che era suddivisa in più parti.
La sfida di robotica comprende 3 tentativi, di cui viene considerato per la classifica finale solo il migliore. Ognuno di questi dura 2 minuti e mezzo e l’obiettivo è di fare più punti possibili. Nel tempo stabilito, bisogna cambiare l’esoscheletro al robot, posizionarlo e farlo ripartire per ogni volta che finisce una missione e ritorna nel punto base.
La parte del progetto scientifico prevede invece 5 minuti di presentazione ai giudici, 5 minuti di domande da parte loro ed una successiva esposizione al pubblico, che può sollevare dubbi e ricevere chiarimenti.
Queste 2 sfide corrispondono ciascuna ad ⅓ del punteggio finale, a cui si aggiungono anche i punti “Core Values”, cioè quelli assegnati per il lavoro di gruppo, il rispetto e l’amicizia.
Avevamo già partecipato a questa competizione nel 2020 ed eravamo passati alle nazionali a Rovereto, ma purtroppo per la pandemia, tutto è stato annullato.
Il 30 gennaio di quest'anno siamo andati a Mestre, al museo M9, per partecipare alla qualificazione del Nord Est Italia. Siamo partiti alle 6 di mattina e tornati alle 8 di sera, dopo una stancante ma divertentissima giornata. Ci siamo sempre supportati tra di noi, rispetto ai compiti che ognuno aveva. Soprattutto, è stato incoraggiante sentire le voci dei compagni che facevano il tifo per coloro che posizionavano il robot nel campo gara.
L’esperienza ci ha portato tante soddisfazioni, tra cui vincere il premio “Oltre la robotica”, come miglior progetto scientifico e il premio “Core Values”. Abbiamo anche avuto la possibilità di visitare la piccola Mestre.
Ora e nelle prossime settimane, miglioreremo ulteriormente il progetto scientifico, sperando di essere scelti a Roma tra le 3 squadre italiane per partecipare al Global Innovation Award, che vedrà gareggiare 20 team da tutto il mondo alla fase finale in America.
Un ringraziamento particolare lo riserviamo per i professori che ci hanno seguito e supportato durante tutta l'esperienza.